Concessioni balneari: una possibile via di uscita dall’attuale incertezza politica

Non ci sono più spazi di manovra: è l'ora di mettere a gara le concessioni


Il nodo da sciogliere in merito alle gare per le concessioni balneari è tutto politico. Sul piano giuridico non vi è alternativa all’avvio delle gare. Per questo gli operatori del settore dovrebbero ragionare su come riorganizzarsi e confrontarsi seriamente col governo sulle modalità di esecuzione delle gare, anziché avversarne la celebrazione. 

Una ricostruzione della giurisprudenza nazionale ed europea sul tema, con particolare riferimento ai pronunciamenti della Corte di giustizia europea del 2016 e quella del Consiglio di Stato del 2021, che ha fissato la scadenza automatica delle concessioni al 31 dicembre 2023 (poi prorogata, sotto alcune condizioni, al 31 dicembre 2024 dal governo Draghi), fa capire che il punto oramai è meramente politico, perché a livello giuridico raramente si sono viste così tante corti comunitarie e nazionali essere concordi su una determinata materia.

Gli errori commessi sono stati innumerevoli negli anni, perché finalizzati solo a dare un calcio più in là ad una lattina oramai ammaccata. Si è diffusa la convinzione che le gare segneranno inevitabilmente la morte imprenditoriale degli attuali concessionari, con gravi ripercussioni su lavoratori e turisti. Ma non ci sono ragionevoli argomenti che facciano propendere verso un tale scenario.

Considerato che la politica non riesce ad accettare il quadro normativo – e le conseguenti pronunce giurisdizionali italiane ed europee – e continua a prendere tempo, è forse giunto il momento che siano gli operatori del settore a dimostrare la maturità necessaria ad affrontare la questione. Per esempio, gli operatori possono unire le forze e partecipare sotto forma di raggruppamenti temporanei di imprese per essere in grado di formulare offerte più competitive, oppure perseguire forme più stabili nel tempo, come i consorzi con attività interna o esterna, i contratti di rete oppure dare vita a una fusione tra piccole società per crearne una più robusta.

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