Margaret Thatcher assunse l’incarico promettendo di imboccare una via radicalmente diversa dal passato, e così è stato: non vi fu nessun dietro-front, e il paese venne salvato
21 Novembre 2013
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche , Teoria e scienze sociali
Lord Lawson
Rule of law, moneta solida, mercati liberi, disciplina finanziaria, saldo controllo della spesa pubblica, basse aliquote fiscali, patriottismo o nazionalismo (la differenza sta tutta nell’occhio di chi guarda) e un tocco di populismo. Questa la miscela che compone il “Thatcherismo”, secondo l’opinione di uno dei più legittimati oratori sull’argomento: Nigel Lawson, oggi Lord Lawson of Blaby, Ministro delle finanze (Chancellor of the Exchequer) nel governo di Margaret Thatcher tra il 1983 e il 1989.
Vincitore del Premio Bruno Leoni 2013, Lawson annovera tra le principali caratteristiche del governo Thatcher l’inclinazione ad ampliare i limiti del politicamente possibile. Altri leader politici sono (e sono stati) prudenti ad individuare tale limite. Non Margaret Thatcher.