Il pericolo di intervento nel mercato digitale rappresenta la maggiore preoccupazione: i provvedimenti delle autorità antitrust possono essere considerati superflui e sconsigliabili.
4 Febbraio 2016
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche
Andrea Varsori
Diego Zuluaga
Il mercato digitale rappresenta un’enorme opportunità per le imprese e i cittadini. Ne è consapevole anche la Commissione europea, che ha dichiarato tale settore una delle principali priorità del mercato comune. Al tempo stesso, tuttavia, due recenti iniziative della Commissione in qualità di autorità europea per l’antitrust, relative ai servizi di acquisti comparativi di Google e al sistema operativo Android, mostrano un atteggiamento meno aperto a cogliere l’innovazione e la dinamicità del mercato digitale.
Il mercato digitale viene arricchito mercato nuovi soggetti, provenienti tanto dai paesi tecnologicamente avanzati quanto da economie emergenti. Le vecchie distinzioni tra mercati si fanno più sfumate, ed in tale contesto, l’intervento delle autorità antitrust può essere considerato superfluo e sconsigliabile. L’innovazione ha di per sé la capacità di minacciare rapidamente qualsiasi posizione dominante, dunque il costo potenziale dell’intervento pubblico può essere considerevolmente elevato. Un intervento di natura regolatoria potrebbe soffocarlo, anziché stimolarne la vitalità.