Il fatto che Alitalia sia sull’orlo del fallimento e che AirOne affronti anch’essa una fase critica non dovrebbe indurre ad una cessione troppo ‘benevola’ degli asset alla newco.
7 Luglio 2008
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche
Andrea Giuricin
Piercamillo Falasca
Gli asset da trasferire hanno ancora un valore ed è auspicabile che vi siano delle condizioni di assoluta trasparenza e contendibilità nella loro vendita. Esiste il rischio di preferire un predeterminato acquirente a discapito del valore della vendita, danneggiando i contribuenti, gli azionisti minori e i creditori. Meglio sarebbe procedere ad un’asta pubblica sul prezzo, con regole chiare e tempi ragionevoli, cui possono partecipare tutte le compagnie potenzialmente interessate ad acquisire gli asset messi in vendita.
Un’ultima considerazione degli autori riguarda la bad company: Alitalia è già una bad company. Con la vendita degli asset alla newco, essa rischia di divenire una “very bad company”. L’unica certezza è che lo Stato, ovvero i contribuenti, continuerà nei prossimi anni a dover pagare per la “very bad company”.