Con un prestito di 500 milioni di euro appena concesso al Comune di Roma, il Governo Berlusconi ha replicato l’errore compiuto con Alitalia: l’uso di risorse pubbliche come palliativo a decisioni dolorose ma obbligate.
Con tale misura il governo ha premiato un comportamento poco virtuoso da parte del Comune di Roma.
La scelta adatta per riportare a livelli fisiologici il debito sarebbe la cessione di alcuni degli asset del Comune, soluzione nemmeno considerata dal Sindaco Alemanno, ma che potrebbe fruttare, tramite la vendita della pacchetto Acea, risorse per circa 1,3 miliardi di euro, stanti gli attuali valori di mercato.
La dismissione di parte del patrimonio immobiliare e delle municipalizzate potrebbe aiutare Roma a liberarsi dei suoi debiti, e ad apprendere una cultura non clientelare dell’amministrazione. Il governo ha già speso per Roma quasi due volte il valore del prestito-ponte ad Alitalia: bisogna evitare che l’unica soluzione, per affrontare questi dissesti, sia la pratica del rinvio. Perché, a un certo momento, il tempo finisce.