Dopo l’ennesimo stallo, il fallimento di Alitalia è la soluzione migliore per la compagnia, per i consumatori e per i contribuenti. Una procedura fallimentare sarebbe dolorosa, ma darebbe all’azienda un valore superiore a quello proposto dalla CAI.
Sarebbero sì presenti 18 mila esuberi, ma in gran parte il personale potrebbe essere riassunto in altre aziende concorrenti che si potrebbero sviluppare in seguito al fallimento del vettore di bandiera. Il costo degli ammortizzatori sociali non sarebbe probabilmente molto superiore a quello dovuto al piano Fenice, anche perché non sarebbero presenti degli ammortizzatori speciali.
L’esito della trattativa con CAI era purtroppo prevedibile: in gran parte attribuibile al comportamento dei sindacati, dimostra anche come il vettore di bandiera non possa, nelle condizioni attuali, essere risanato.
A questo punto è davvero arrivato il momento di mettere la parola fine a questa vicenda: Alitalia è già costata troppo ai contribuenti e i consumatori hanno diritto a un trasporto aereo efficiente.