Il nostro paese potrebbe sfruttare la crisi per rendere più digeribili all’opinione le riforme più urgenti, quali l’ammodernamento del welfare e le liberalizzazioni nei tanti settori dell’economia italiana ancora chiusi.
16 Dicembre 2008
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Economia e Mercato , Politiche pubbliche
Andrea Giuricin
Piercamillo Falasca
L’Italia necessita di urgenti riforme e la crisi potrebbe diventare una grande opportunità per poterle effettuare rendendo più digeribili all’opinione pubblica le riforme più urgenti, quali l’ammodernamento del welfare e le liberalizzazioni nei tanti settori dell’economia italiana ancora chiusi.
Quando un’azienda naviga in cattive acque vanno implementate soluzioni come la ricerca di una maggiore efficienza, la rimodulazione della propria offerta di prodotti o servizi o la sostituzione del management. Se l’azienda non riesce a risalire la china, fallisce. Lo Stato interviene per fornire risorse quando il mercato non ritiene più vantaggioso farlo o sussidia la domanda dei beni e servizi offerti da quell’azienda, giustificando gli aiuti di Stato con la difesa dei livelli occupazionali, ma con il solo effetto di bruciare le risorse dei contribuenti e di distorcere le scelte degli investitori.
L’unico intervento strutturale necessario sarebbe una riforma seria e coraggiosa del sistema del welfare, che riducendo il peso della spesa pensionistica liberi risorse per il finanziamento degli ammortizzatori sociali.