Le recenti problematiche relative agli aeroporti di Milano e Roma aprono una nuova questione relativa al trasporto aereo. La voglia di pianificare nel sistema aeroportuale è tornata.
23 Gennaio 2009
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Economia e Mercato , Politiche pubbliche
Andrea Giuricin
Ugo Arrigo
La voglia di pianificazione è tornata nel sistema aeroportuale, e non si tratta di una buona notizia.
Le richieste della Nuova Alitalia per la chiusura di Linate e l’offerta alla nuova compagnia del Governatore del Lazio, Piero Marrazzo, della chiusura di Ciampino ne sono la dimostrazione: dichiarazioni molto gravi, che sono la dimostrazione dell’intromissione della politica nel mercato, che tanto ha fatto male al trasporto aereo. La chiusura del secondo scalo romano vorrebbe ridurre la concorrenza delle compagnie low cost, che lo scorso anno hanno portato oltre 5 milioni di turisti a Roma.
Le soluzioni per il rilancio degli scali italiani ed in particolare nell’area milanese e romana devono andare nella direzione opposta. La concorrenza tra gli aeroporti è benefica e purtroppo in Italia questo non è chiaro: occorre liberalizzare gli slot a Linate, non chiudere Ciampino, e rivedere la legge 166 del 2008 che di fatto impedisce all’antitrust di agire per garantire concorrenza nel mercato domestico.