Anche il settore dei beni culturali avrebbe bisogno di essere gestito con logica imprenditoriale. È evidente che ormai sono cambiate le logiche riguardanti la funzione di un'istituzione culturale.
24 Marzo 2009
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Teoria e scienze sociali
Filippo Cavazzoni
Direttore editoriale
Sono ormai cambiate le logiche inerenti alla funzione di un’istituzione culturale. È pensabile fare gestire un museo a una società privata che persegue l’obiettivo del profitto? Anche il settore dei beni culturali avrebbe bisogno di essere gestito con logiche imprenditoriali.
Stando al Codice dei beni culturali, la valorizzazione privata dei beni culturali non sembra essere intesa in termini economici e in rapporto a potenziali profitti, ma solo in relazione ai temi dell’utilità e della solidarietà sociale. Ma è evidente come ormai siano cambiate le logiche che riguardano la funzione di una istituzione culturale. La missione non può più essere unicamente quella educativa e formativa.
Nonostante tutto, l’attuale legislazione sta riconoscendo un ruolo sempre più significativo ai privati.
La domanda che bisogna porsi è la seguente: sarebbe pensabile fare gestire un museo ad una impresa privata, che non sia una fondazione ma una società che persegue l’obiettivo del profitto?