Molte delle inefficienze della Rai sono dovute alla proprietà pubblica dell’azienda. Per risolvere questa situazione è necessario privatizzare la Rai e assegnare tramite gara il servizio pubblico.
Molte delle inefficienze della Rai sono dovute alla proprietà pubblica dell’azienda. L’ultima piattaforma normativa è quella della legge Gasparri, che prevede di trasformare la Rai in una società a capitale misto ma con una clausola micidiale: un tetto dell’1% del possesso azionario e il limite del 2% per i patti di sindacato. Cioè un limite che scoraggerebbe ogni azienda potenzialmente interessata ad entrare nel capitale della Rai.
Fa ancora peggio la bozza Gentiloni, del 2007, secondo cui la Rai sarebbe dovuta diventare una fondazione guidata da 11 consiglieri con poteri di indirizzo e di nomina sul cda a 5 di Rai-holding: nucleo gestionale dell’azienda.
In entrambi i casi la mano pubblica rimarrebbe predominante, così come il potere di nomina e di veto della politica nella gestione dell’azienda.
Per risolvere questa situazione sarebbe opportuno privatizzare la Rai e assegnare tramite gara il servizio pubblico: potrebbe andare ad un network privato, poi giudicato alla fine del mandato attraverso un monitoraggio sulla qualità della programmazione con i consueti standard statistici.