Le analisi del mercato del trasporto aereo sono viziate da alcuni miti duri a morire. A differenza di quanto si vuol credere, le low-cost sono in crescita e il processo di liberalizzazione sembra essere bloccato.
Non tutte le compagnie stanno reagendo allo stesso modo alla crisi mondiale che sta colpendo il settore. Il comparto low cost sta aumentando il numero di passeggeri, mentre le compagnie tradizionali stanno contraendo l’offerta. Il mercato si sta concentrando e il futuro del trasporto aereo sembra andare verso la scomparsa dei vettori nazionali, con la creazione da un lato dei mega-carrier, quali Air France, KLM, Lufthansa, British Airways e Iberia, e dall’altro lato di pochi operatori a basso costo.
A livello mondiale il processo di liberalizzazione sembra essere bloccato. In particolare occorre mettere in evidenza il ruolo svolto dall’amministrazione Obama, che di fatto non sta attuando nuove politiche del trasporto aereo, ma sta ritornando a politiche degli anni ’70, affossando l’integrazione completa tra il mercato europeo e quello americano, che era in previsione nel secondo pacchetto dell’open skies.
Circa il nostro Paese, la preoccupazione maggiore deve riguardare il mercato, dove Alitalia controlla più del 60 per cento dell’offerta, in 18 delle 25 principali tratte domestiche.