Focus 144. Friedrich von Hayek, l'antiKeynes sempre attuale

Se è vero che quella in corso è la peggiore crisi economica dal '29, allora è essenziale non ripetere gli stessi errori dell’epoca.


7 Ottobre 2009

Argomenti / Teoria e scienze sociali

Gerardo Coco

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Come allora, gran parte dei rimedi messi in campo contro la crisi attuale spingono verso un aggravamento delle cose, o nella migliore delle ipotesi non sortiranno conseguenze positive.
L’economia lasciata a se stessa trova sempre il modo di riequilibrarsi in tempi rapidissimi e risanare le distorsioni generate dalla falsa espansione, ristabilendo l’equilibrio e le proporzioni tra produzione, consumi e risparmi secondo le preferenze temporali. Mantenere in vita artificialmente i malinvestment significa lasciare nell’economia un’infezione che impedisce la crescita e prolunga la crisi.

L’idea che stimoli monetari e spesa pubblica (che è sempre consumo) siano un surrogato del capitale e creino produzione più velocemente dei risparmi è un’illusione. L’economia non può crescere più velocemente di quanto possa risparmiare, investimenti e consumi non sono sommabili, ma alternativi. Il risparmio è il fondamento dello sviluppo economico e il suo motore è l’imprenditorialità, che non ha cittadinanza nell’universo keynesiano, perché per Keynes il motore dello sviluppo è l’azione del governo.

Focus 144. Friedrich von Hayek, l'antiKeynes sempre attuale

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Se quella in corso è la peggiore crisi economica dal '29, allora meglio non ripetere gli stessi errori di allora condividi con questo commento
We'd better not repeat the same mistakes of 1929 condividi con questo commento
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