Nonostante il conto economico di FS sia migliorato, i problemi non sono stati risolti. Il trasporto ferroviario soffre di poca competizione e di un eccessivo peso del settore pubblico tramite i contributi e sussidi che lo Stato versa all'azienda
Nonostante il conto economico di FS sia “migliorato” di 2 miliardi di euro in tre anni, i problemi dell’operatore pubblico non sono stati risolti. Due miliardi di euro in meno di perdite in un triennio per un’azienda pubblica fanno sorgere molti dubbi. Ed infatti è cosi. FS ha visto aumentare di quasi 900 milioni di euro l’anno i contributi e i sussidi pubblici e al contempo vi è stata una modificazione contabile, con l’entrata della manutenzione di secondo livello come voce di ricavo d’incrementi d’immobilizzazioni.
Si registrano inoltre maggiori proventi e minori oneri straordinari per circa 900 milioni di euro. Il miglioramento di questa voce deriva anche da un pagamento una tantum dallo Stato.
Il tema dei sussidi e dei contributi dati a Ferrovie dello Stato e a Trenitalia, cresciuti di quasi il 25 per cento, mentre l’offerta è stata sostanzialmente stabile, è essenziale, poiché nel momento in cui si vuole aprire alla concorrenza è necessario introdurre un sistema trasparente per la loro assegnazione. È in questi elementi distorsivi che la poca competizione di cui soffre il trasporto ferroviario italiano trova motivazione.