È essenziale attirare gli investitori esteri: gli incentivi pubblici non riescono a controbilanciare la poca competitività nella produzione. Semplificare la burocrazia e la tassazione sono misure più complicate che adottare una politica di incentivi
La chiusura dello stabilimento di Termini Imerese è stato al centro delle discussioni tra Fiat, politica e sindacati. L’azienda ritiene l’impianto produttivo fuori mercato e per questa motivazione è intenzionata a chiuderlo. I sindacati non solo vorrebbero lasciare lo stabilimento aperto, ma vorrebbero al contempo portare la produzione annua italiana di autoveicoli da 650 mila a 1,6 milioni. Da parte sua il governo s’impegna a prolungare gli incentivi, mentre la casa torinese cerca di aumentare la produzione italiana.
Nel 2008, in Italia, sono stati prodotti 659 mila veicoli, tutti quanti usciti dai sei stabilimenti Fiat, senza che alcun produttore straniero abbia avviato impianti nel nostro paese, in un mercato odierno dove attirare gli investitori esteri risulta essenziale. Semplificare la burocrazia e alleggerire la tassazione sono sicuramente misure molto più complicate che adottare una politica di incentivi, ma se non verrà attuata una tale riforma, la produzione di autoveicoli in Italia difficilmente fermerà il declino che ha conosciuto nell’ultimo decennio.