La Lombardia ha scelto di convertire l’incentivo a restare in disincentivo ad uscire dai confini regionali, invertendo l’ordine delle priorità nella strategia di sviluppo: conservare l’esistente invece di attrarre nuove fonti di ricchezza.
La regione Lombardia ha approvato una norma che consente di revocare gli incentivi concessi ad aziende che delocalizzano impianti produttivi sia all’estero, sia in altre regioni italiane. Tale scelta di convertire l’incentivo a restare in disincentivo ad uscire dai confini regionali denota che perfino la più dinamica delle regioni italiane ha invertito l’ordine delle priorità nella determinazione della propria strategia di sviluppo: conservare l’esistente invece di attrarre nuove fonti di ricchezza. Senza considerare che il protezionismo regionale rischia d’essere illegittimo sia sotto il profilo costituzionale sia sotto quello del diritto comunitario.
Se un’impresa lucra i sussidi a spese di uno Stato o di una Regione e poi lo abbandona, non fa altro che decretarne un doppio fallimento: quello di non aver saputo limitare i propri condizionamenti negativi sulle scelte produttive, e di essere stato pure tanto stupido da concedere sussidi. Il forum shopping, in questo quadro, è essenziale per indurre i decisori pubblici di un’area a creare condizioni più attraenti per le imprese. Il che quasi sempre coincide con la propria autolimitazione.