L’emergere del “caso Bisignani” ha riacceso l’attenzione pubblica sul fenomeno del lobbying. Davvero serve una nuova regolamentazione? O può essere sufficiente applicare le norme esistenti?
Il “caso Bisignani” ha riacceso l’attenzione pubblica sul fenomeno del lobbying. Davvero serve una nuova regolamentazione? Per l’Istituto Bruno Leoni, può essere sufficiente applicare le norme esistenti.
Pur nell’assenza di uno specifico codice di condotta o codice deontologico per chi è chiamato ad assolvere il mandato parlamentare, è possibile rintracciare nell’ordinamento disposizioni che definiscono norme di comportamento minimali per deputati e senatori, così come esistono forme di regolamentazione dell’attività stessa di lobbying.
Se queste regole fossero applicate, resterebbe la sola necessità di far emergere i portatori di interessi oscuri, magari prevedendo un registro degli stessi e vincolando l’esercizio del lobbying all’iscrizione.