Il caso di fusione pilotata dallo Stato tra Gaz de France e Suez, con lo scopo di prevenire l'Opa da parte di Enel, illustra una tendenza mirante alla creazione di campioni nazionali impermeabili ad eventuali acquisizioni da parte di aziende straniere
La decisione del governo francese di impedire l’opa di Enel su Suez attraverso una fusione con Gaz de France è un sintomo di una logica nazionalista vecchia di secoli. La nazionalità del proprietario di un’azienda è un fattore del tutto irrilevante. Sarebbe opportuno che i leader europei, responsabili di questi comportamenti, la smettessero di recitare giaculatorie sulla propria fede europeista ed ammettessero senza ipocrisie di essere radicalmente anti-europeisti.
Quello a cui stiamo assistendo è un gravissimo attacco al sogno di un’Europa economicamente integrata, nella quale i mercati siano davvero liberalizzati. E ciò che è peggio è che la decisione di Parigi rafforza, anche in Italia, i fautori fuori tempo massimo di un protezionismo anacronistico, dannoso ed economicamente insostenibile.