Costituzionalizzare il pareggio di bilancio senza introdurre un tetto alla spesa pubblica non sortirà alcun effetto sulle dinamiche della finanza pubblica.
Per l’Istituto Bruno Leoni, costituzionalizzare il pareggio di bilancio senza introdurre un tetto alla spesa pubblica non sortirà alcun effetto sulle dinamiche della finanza pubblica.
Il disegno di legge presentato dal governo infatti suona debole, poiché prevedendo che l’equilibrio dei bilanci e il contenimento del debito delle pubbliche amministrazioni siano assicurati in base a principi e criteri stabiliti con legge approvata a maggioranza dei due terzi, rinvia ad una fonte, la legge, che non sembra avere il rango appropriato per ricevere e definire l’enunciazione di un principio così forte.
Occorre che la Costituzione sia inflessibile circa i principi di rigore dei conti pubblici, andando oltre persino alle regole introdotte dalla riforma tedesca. Prescrivere soltanto che le uscite siano pari alle entrate, senza ricorso all’indebitamento, non è un vincolo sufficiente a garantire la responsabilità fiscale delle pubbliche amministrazioni, né nei confronti della popolazione attuale né nei confronti delle generazioni future.