Secondo alcuni, l'esperienza del default argentino dovrebbe renderci meno timorosi circa la possibilità di un fallimento della Grecia o di altri Paesi dell'eurozona. Vito Tanzi spiega perché si tratta di un'impressione affrettata.
All’epoca del default, il debito pubblico argentino era pari al 50 per cento del PIL e il disavanzo raggiungeva appena il 2,5 per cento del PIL. Con questi dati, l’Argentina sarebbe tranquillamente rientrata nei criteri di Maastricht. Impossibile, dunque, il paragone con la Grecia, Paese che nel 2011 aveva un debito pubblico pari al 165 per cento del PIL, e diversissimo per storia economica e dotazioni naturali.
Continuando il paragone, nel 2001, in Argentina la spesa pubblica a carico del governo centrale era inferiore al 30 per cento del PIL. Nel 2010-2011, in Grecia, tal valore si aggirava intorno al 50 per cento del PIL greco. Questo elevato livello di spesa pubblica deve coprire le pensioni e svariati sussidi, di disoccupazione e di altro genere, a favore di una notevole percentuale della popolazione.