Quella dei balneari contro le gare per le concessioni sulle porzioni di spiaggia da essi occupati è una battaglia di retroguardia persa in partenza
Anche a voler ammettere che la direttiva Bolkestein non si applichi alle concessioni demaniali o che esse possano beneficiare di deroghe e regimi speciali riconosciuti dalla direttiva stessa in presenza di particolari condizioni, resterebbe in piedi il contrasto con il principio della libertà di stabilimento, riconosciuto a livello primario dall’ordinamento europeo, e sanabile solo con una modifica della legislazione in vigore.
Da un punto di vista meramente giuridico, scioperi e proteste delle categorie interessate risultano del tutto vani, quando non controproducenti. Meglio, piuttosto, sarebbe se tali categorie arrivassero pronte all’appuntamento delle gare e, volendo, apportassero il loro contributo di conoscenze al legislatore, al fine di confezionare un decreto legislativo di riordino che, in maniera lungimirante, sappia conciliare i principi di libera concorrenza con le aspettative di chi ha già investito nel settore.