Occorre vigilare affinché il risparmio italiano non venga preso d’assedio. Le rendite e i patrimoni finanziari, infatti, sono facile preda per la demagogia: si rischia di tassare i risparmi e pertanto indebolire ulteriormente la crescita economica nel lungo periodo.
14 Novembre 2012
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche
L’aliquota attuale è bassa relativamente ad altre forme di imposizione fiscale in Italia; il rischio è però che, una volta introdotto il tributo, a colpi di piccoli e futuri incrementi esso vada ad erodere nel tempo la ricchezza finanziaria delle famiglie.
Tassare il patrimonio finanziario significa tassare i risparmi e pertanto indebolire ulteriormente la crescita economica nel lungo periodo. Il permanere di un’aliquota inferiore sulle rendite dei titoli di debito pubblico porta ad una distorsione nelle scelte di investimento dei risparmiatori e rende per le imprese più costoso finanziarsi rispetto allo Stato. Le esenzioni dall’imposta di bollo, previste per i conti correnti e per determinate soglie, distorcono le scelte di diversificazione del proprio portafoglio finanziario.