La decisione dell’Antitrust americano, che ha liberato Google dall’accusa di gestire il suo motore di ricerca a scopi anticompetitivi, fornisce utili spunti al regolatore europeo
8 Gennaio 2013
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Economia e Mercato , Politiche pubbliche
Massimiliano Trovato
La decisione dell’Antitrust americano, che ha liberato Google dall’accusa di gestire il suo motore di ricerca a scopi anti-competitivi, fornisce utili spunti al regolatore europeo.
La decisione va salutata con favore, perché improntata a un condivisibile approccio in merito al ruolo dell’antitrust: come presidio del benessere dei consumatori, anziché come paracadute di aziende inefficienti. Inoltre, le accuse della Commissione Ue a Google sono molto simili a quelle sollevate negli USA.
Il caso Google, così come affrontato e risolto dall’antitrust americano, pare allora in grado di illuminare i nodi più controversi del diritto della concorrenza nei moderni mercati innovativi e di ristabilire un apprezzabile equilibrio tra tutela del mercato e tutela del consumatore. Non è troppo tardi perché anche l’Europa cambi rotta.