In Italia, ai libri cartacei si applica un’IVA ridotta al 4%, mentre per i libri elettronici si applica quella ordinaria al 22%.
L’anacronismo del regime agevolato solo per i libri tradizionali – dovuto al fatto che, all’epoca dell’introduzione dell’IVA, gli ebook non esistevano – non è stato negli anni corretto ed è diventato anzi una fonte di discriminazione nel trattamento fiscale di due beni assimilabili.
Vi è quindi la necessità di una riforma che riallinei l’aliquota IVA per ragioni quantomeno di equità fiscale.
Forse proprio dall’Europa potrà giungere l’input iniziale in tal senso, come sembra emergere da uno dei punti dell’Agenda digitale per l’Europa predisposta dalla Commissione, che richiede l’allineamento dell’aliquota IVA dei contenuti digitali a quelli dei beni fisici assimilabili.