Focus 236. La tassazione sul gioco: quando il banco perde

Ulteriori incrementi della tassazione sui giochi rischiano di acuire il calo di gettito osservato negli ultimi anni, e di restituire vitalità al gioco illegale


25 Aprile 2014

Argomenti / Politiche pubbliche

Andrea Giuricin

Lucio Scudiero

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In Italia le principali tipologie di gioco, sia fisico sia online, sono soggette a una tassazione molto superiore alla media europea. Per questo ulteriori incrementi rischiano di acuire il calo di gettito osservato negli ultimi anni, e di restituire vitalità al gioco illegale.
Dalla comparazione tra i regimi fiscali applicati alle principali tipologie di gioco in Italia e in altri Stati europei emerge che il nostro Paese si colloca tra quelli che adottano i più gravosi livelli di prelievo fiscale.
L’Italia – che ha conseguito importanti successi nel contrasto all’illegalità negli scorsi anni – si trova oggi a un punto di svolta: i progressi rischiano infatti di essere vanificati se ulteriori incrementi delle imposte dovessero nuovamente rendere attrattivo il gioco illegale, sia nell’ambito dell’attività praticata in punti fisici sia nell’ambito del gioco con partecipazione a distanza.

Focus 236. La tassazione sul gioco: quando il banco perde

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