I governi continuano a girare intorno al problema della ripartizione territoriale del potere, affastellando riforme su riforme e livelli di governo su livelli, senza riuscire davvero a guardare in prospettiva
Il Parlamento ha approvato una legge di riforma delle province, in attesa della loro eliminazione, e di istituzione di nove città metropolitane che sostituiranno altrettante province.
Ci si chiede però a cosa serva la riforma “transitoria” delle province e l’istituzione delle città metropolitane come enti di definitiva sostituzione di alcune province, se l’intenzione era semplificare. Se invece l’intenzione era ridurre i costi, ereditando le risorse umane e materiali delle province che soppianteranno, le città metropolitane non consentirebbero un risparmio di spesa.
Questa legge sembra frutto di un moto rotatorio: i governi continuano a girare intorno al problema della ripartizione territoriale del potere, affastellando riforme su riforme e livelli di governo su livelli di governo, senza riuscire davvero a guardare in prospettiva.