Tra le numerose reazioni al decreto Bersani sulle liberalizzazioni spicca la condanna del potere di veto opposto dalle categorie interessate dalla misura del governo.
Con un editoriale sul Corriere della Sera, Pietro Ichino ha posto il tema del diritto di veto, sollevato dalle proteste selvagge dei tassisti “toccati” dal decreto Bersani. La necessità di superare i troppi veti che incrociano il cammino delle riforme si fa sentire ogni volta che è necessario incidere su nodi sensibili. Tuttavia il superamento del diritto di veto non dovrebbe essere l’eccezione alla regola, nel caso dei tassisti, ma una vera e propria evoluzione del rapporto fra governo e parti sociali.
Il nostro sistema di contrattazione continua a non tenere conto delle realtà del mercato del lavoro, delle differenti produttività di area o di stabilimento, della condizione competitiva. Pertanto, è tempo che il Governo decida su questo. Si faccia promotore di un tavolo di confronto, faccia il tutor e spinga le parti a trovare quelle convergenze necessarie per modificare in una visione comune il nostro assetto contrattuale.