Il problema della politica dei trasporti è lo strabismo che sovrappone l’idea di infrastrutture con quella di infrastrutture pubbliche. Il ricorso alla mano pubblica lascia la questione in balia dei gruppi di pressione e della pianificazione politica.
Sul tanto sbandierato fronte delle liberalizzazioni, sin qui si è fatto davvero poco. Come poco si è fatto sul fronte della revisione della lista e delle priorità delle opere infrastrutturali: un gravissimo errore di prospettiva che rischia di avere conseguenze incalcolabili.
Il maggiore problema della politica dei trasporti italiana, in particolare per come la sta strutturando il governo Prodi, è lo strabismo che porta a sovrapporre l’idea di infrastrutture con quella di infrastrutture pubbliche. Al contrario, un Paese moderno dovrebbe creare le condizioni perché siano i privati a identificare le arterie di comunicazione principali e realizzarle o migliorarle, perché dove c’è una domanda autentica c’è anche una occasione di profitto.
Il ricorso alla sola mano pubblica rischia di lasciare una questione di vitale importanza in balia dei gruppi di pressione, della corruzione e della pianificazione politica, del tutto slegata dalle logiche economiche.