25 Febbraio 2007
Argomenti / Ambiente e Energia , Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche
Carlo Stagnaro
Direttore Ricerche e Studi
Mario Sechi
La proposta del premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz di creare una coalizione di volenterosi per il clima mostra la sua ”ingenuità” circa la possibilità che l’Europa sia in grado di prendere la leadership di un progetto seriamente proiettato nel lungo termine. In realtà la “coalizione dei volenterosi” da lui auspicata già esiste, si chiama Asia-Pacific Partnership on Clean Development and Climate, ed è stata avversata dall’Unione Europea all’atto della sua creazione.
L’adesione dell’Europa alla Partnership significherebbe di fatto l’abbandono della logica kyotista, fornendo così gli strumenti per un approccio efficace e razionale al tema del mutamento del clima. Naturalmente non è detto che questa prospettiva risulti gradevole a quei gruppi che hanno un interesse ideologico o economico al mantenimento di un interventismo pubblico pervasivo sotto l’egida del rischio-fine-di-mondo. Ma, quanto meno, discutere delle conseguenze prevedibili dei diversi approcci aiuterebbe a sgombrare il campo da allarmismi ingiustificati e opportunismi nascosti.