I recenti picchi del prezzo dell'elettricità registrati sulla borsa italiana e sui maggiori listini europei vanno attribuiti alla contraddittorietà delle politiche energetiche europee.
La combinazione tra gli incentivi alle fonti rinnovabili e la pressione sulla riduzione dei consumi crea le condizioni perché l’intermittenza delle prime determini momenti di scarsità e quindi aumenti repentini dei prezzi.
Si evidenzia anche la tensione tra l’aspirazione a creare un mercato europeo e la dimensione nazionale delle principali borse elettriche. Il punto è che l’Europa, a causa delle indecisioni e delle contraddizioni che l’attraversano, ha dato luogo a un sistema ibrido, né statalizzato né liberalizzato, il quale ripropone molti dei difetti dei monopoli pubblici senza catturare i benefici dei mercati concorrenziali.