Gli aumenti delle tariffe ferroviarie riflettono l'inefficienza del monopolista pubblico e non sono giustificati da un reale miglioramento del servizio. L'aspetto fondamentale resta l'assenza di una reale liberalizzazione del settore ferroviario.
Annunciati aumenti delle tariffe ferroviarie riflettono l’inefficienza del monopolista pubblico dei trasporti su rotaia e non sono giustificati da un reale miglioramento della produttività o della qualità del servizio.
Nel Focus, si confrontano le tariffe sulla principale linea italiana, la Milano-Roma, con quelle di una tratta comparabile in Francia, la Parigi-Marsiglia. La conclusione è che, rendendo il servizio più efficiente e adottando una politica di pricing maggiormente rispondente al rapporto tra domanda e offerta nelle diverse fasce orarie, Trenitalia potrebbe ottenere un significativo incremento dei ricavi.
L’aspetto fondamentale resta comunque l’assenza di una reale liberalizzazione del settore, che impedisce di conseguire un adeguato livello di produttività, qualità ed efficienza. Perché vi sia autentica competizione, è però necessario procedere urgentemente alla separazione della rete ferroviaria da Trenitalia, e la privatizzazione della compagnia ferroviaria di Stato. In assenza di questi provvedimenti, Trenitalia resterà ostaggio delle pressioni politiche e sindacali, con grave danno per l’azienda e soprattutto per i viaggiatori.