Dietro questa piccola regola di dettaglio si nasconde la conferma o la smentita di un principio più ampio, quello alla libertà di concorrenza.
Da due anni in Italia gli orari dei negozi sono determinati liberamente dagli esercenti. La liberalizzazione degli orari di apertura è uno strumento di promozione della concorrenza incoraggiato dall’Antitrust e rientrante nelle politiche di razionalizzazione degli oneri delle attività economiche che la Corte costituzionale ha ritenuto utili all’economia nazionale. A prescindere dagli effetti sull’economia, poter scegliere quando stare aperti o chiusi è espressione della libertà di iniziativa economica e, come tale, va garantita. Mentre vi è l’interesse generale a rispettare un principio del nostro ordinamento, quello alla libertà della concorrenza, non vi sono interessi superiori che rendono necessaria la regolazione degli orari. Il rispetto delle festività nazionali, la tutela dei lavoratori dipendenti, la protezione degli esercizi di vicinato sono infatti interessi la cui garanzia, laddove esistente, prescinde dalla libertà degli orari.