Finanziare Alitalia, sin qui, non è stato un grande successo
Con altri 600 milioni di euro il Governo è intervenuto nuovamente a sostegno di Alitalia. Ma il mercato italiano, nonostante la crisi infinita di Alitalia, è quasi triplicato in circa vent’anni.
Alitalia e i suoi commissari dovranno confrontarsi con un panorama alquanto complesso e con una situazione della compagnia sempre più complicata. Ma la permanenza degli aerei Alitalia a solcare i cieli non è affatto necessaria: come dimostrano anche il caso Windjet in Sicilia o Malev in Ungheria, nel momento in cui viene a mancare un operatore principale, Ryanair e le altre low cost riescono di solito a sostituire molto velocemente le rotte abbandonate. Inoltre, se si ritenesse che un territorio svantaggiato economicamente abbia bisogno di un collegamento, è possibile fare un onere di pubblico servizio (OPS) con una gara trasparente per vedere chi opererà sulla rotta “svantaggiata”.
Investire soldi pubblici (a tassi di mercato per evitare di ricadere negli aiuti di Stato) è dunque un grande azzardo. Anche perché non è la prima volta che il contribuente è chiamato a finanziare Alitalia e, sin qui, non è stato un grande successo.