In condizioni di credit crunch, la normativa anti-usura rischia di produrre ulteriori effetti negativi sulla disponibilita` di credito per famiglie e soprattutto imprese.
13 Maggio 2015
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Economia e Mercato , Teoria e scienze sociali
Lucio Scudiero
In condizioni di credit crunch, la normativa anti-usura rischia di produrre ulteriori effetti negativi sulla disponibilità di credito per famiglie e soprattutto imprese.
Nonostante un contesto di buona liquidità sui mercati finanziari, un tasso di sconto ufficiale nullo e il quantitative easing avviato dalla BCE, il credito continua a non raggiungere facilmente l’economia reale, perché la liquidità viene drenata dai titoli di Stato. In condizioni di credit crunch, la normativa anti-usura rischia di produrre ulteriori effetti negativi sulla disponibilità di credito per famiglie e soprattutto imprese.
È dunque opportuno avviare una riflessione per capire se l’impossibilità di prezzare il rischio di credito innalzando i tassi di interesse oltre il limite fissato dalla legge non abbia peggiorato la condizione di consumatori e produttori bisognosi di credito, contemporaneamente depauperati da un’altissima pressione fiscale. Il richiamo alle considerazioni di Bentham in materia di usura può offrire spunti di riflessione utili per possibili interventi.