È necessario ripensare alcuni aspetti della tassazione a livello internazionale.
La tassazione delle imprese online solleva delle sfide ma il proliferare di misure unilaterali nei paesi europei non è una soluzione.
Lo studio spiega che le imprese digitali si differenziano da quelle tradizionali perché ricavano la maggior parte dei propri utili dalla vendita di servizi online o dall’esercizio di diritti immateriali. Quindi i sistemi tributari tradizionali hanno dei problemi nel definirne precisamente gli utili: la discussione in sede Ocse punta proprio ad affrontare queste questioni.
Ma le tante webtax nazionali creano più problemi di quanti ne risolvano: “Nelle more del raggiungimento di accordi sovranazionali, diversi Paesi hanno agito in autonomia, introducendo nei propri ordinamenti fiscali norme ad hoc in via unilaterale le quali, tuttavia, espongono i contribuenti ad ulteriori rischi ed incertezze. Anche la Commissione Europea si è espressa nel senso di rallentare l’approccio statale favorendo soluzioni concordate”, non da ultimo perché esse pongono un serio rischio di “frammentare il mercato unico, aumentare l’incertezza fiscale, destabilizzare la parità di condizioni e aprire nuove scappatoie per gli abusi fiscali”.