La libertà economica è un elemento determinante nel rendere un territorio economicamente attrattivo
18 Settembre 2024
Argomenti / Economia e Mercato
Ettore Matsaganis
Carlo Stagnaro
Direttore Ricerche e Studi
Paolo Belardinelli
Research fellow IBL e fellow London School of Economics
La libertà economica è un fattore fondamentale nello sviluppo dei paesi e dei territori. L’Istituto Bruno Leoni, in collaborazione con Confcommercio Genova, ha sviluppato un Indice della libertà economica delle città italiane, che indaga 107 tra capoluoghi di provincia e città metropolitane. Le città più economicamente libere sono Bolzano, Vicenza e Cuneo, mentre quelle col punteggio più basso risultano Napoli, Catania e Isernia. Genova si colloca all’82° posto.
L’Indice della libertà economica si basa su quattro grandi aree: la macchina comunale (spesa, debito, occupazione), la vitalità economica (Pil pro capite, numero di imprese e lavoro), la tassazione e la performance della giustizia civile. L’idea di fondo è che anche a livello locale gli amministratori possono incidere sull’attrattività di un territorio, contribuendo a renderlo più dinamico e favorevole allo sviluppo.
Nel nostro paese sono possibili una pluralità di metodi amministrativi. Questi hanno a che fare anzitutto con la raccolta delle imposte ma anche col modo in cui vengono impiegate; con la proporzione tra spese correnti e spese in conto capitale nei bilanci dei comuni; con la qualità e quantità dei servizi pubblici. La realtà è che, in senso profondo, una città è anzitutto un mercato del lavoro. Certo, una città è anche molto di più e le persone dalla città in cui vivono chiedono ben altri e più ampi servizi. Tuttavia, sono le opportunità professionali che le portano a stabilire il luogo in cui vivere ed è da questo che deriva la domanda di servizi ulteriori. Quindi anche il miglioramento di questi altri servizi non può che derivare dall’aumento del dinamismo economico, dell’attrattività e della vitalità imprenditoriale di una città”.