Una nuova imposta patrimoniale (che si aggiungerebbe alle molte già esistenti)
Sta facendo molto discutere la proposta del PD: un’imposta sui grandi patrimoni per finanziare una “dote” di 10 mila euro per i diciottenni.
Innanzi tutto, non è vero – come spesso si dice – che in Italia non vi sia alcun prelievo sulle eredità, anche se tale imposta garantisce entrate modeste per l’erario. È vero, invece, che tra i 36 Paesi dell’Ocse ve ne sono ben 12 che davvero non hanno alcuna imposta di questo tipo. La diversa imposizione sulle successioni risente in larga misura del sistema fiscale nel suo complesso e non rappresenta un intervento risolutivo. Fra i Paesi ad imposta zero c’è anche la Svezia.
Per giunta, già ora in Italia quanti ereditano un immobile devono versare l’imposta ipotecaria e quella catastale, mentre nulla deve allo Stato, ad esempio, chi eredita anche capitali ingenti in titoli pubblici.
Dovrebbe essere chiaro quanto sia iniqua l’idea d’introdurre una nuova imposta patrimoniale (che si aggiungerebbe alle molte già esistenti) e pure quanto sia fuori luogo la volontà di distribuire un’ulteriore forma di sussidio slegato da ogni impegno e lavoro, che andrebbe ad aggiungersi – per citare soltanto le più recenti misure assistenziali – al reddito di cittadinanza e a quello di emergenza.