La stagione del "miracolo economico" è ricordata come uno straordinario periodo di sviluppo: specialmente in Italia e Germania, dove quel periodo di prosperità è riconducibile all’influsso di un’importante scuola di pensiero: l'“Ordoliberalismo”
9 Dicembre 2012
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Economia e Mercato , Teoria e scienze sociali
Razeen Sally
La stagione del “miracolo economico” del secondo dopoguerra è ricordata come uno straordinario periodo di sviluppo, specialmente in due dei Paesi che avevano perso, l’Italia e la Germania: quel periodo di prosperità è chiaramente riconducibile all’influsso di un’importante scuola di pensiero. Razeen Sally (Professore alla Lee Kuan Yew School of Public Policy della National University of Singapore) ci racconta proprio tale scuola di pensiero: il cosiddetto “Ordoliberalismo”.
Nel dopoguerra gli economisti ordoliberali ebbero un ruolo di primo piano nei comitati consultivi dei ministeri, ponendo le fondamenta per quelle riforme monetarie ed economiche adottate in Germania da
Ludwig Erhard che, nel 1948, introdussero una moneta nuova e stabile, rimossero i controlli sui prezzi e ripristinarono una vera economia di mercato.
Una grande importanza data alle regole del gioco, affiancata alla consapevolezza che l’esito della partita economica non dovesse soggiacere al primato della politica: è questa l’eredità dell’Ordoliberalismo.