È possibile che il passaggio dall’economia della scarsità a quella dell’abbondanza possa dare inintenzionalmente vita a nuove forme di tirannide?
16 Dicembre 2016
Argomenti / Teoria e scienze sociali
Raimondo Cubeddu
Presidente del Comitato Editoriale
I benefici del liberalismo, in particolare l’aver fatto luce sui limiti della politica e di un disegno dirigista della società, sono un patrimonio acquisito nelle scienze sociali.
Partendo da questo dato che l’autore dà per scontato, Raimondo Cubeddu, ordinario di filosofia politica all’Università di Pisa, si chiede nell’Occasional Paper “Nuove tirannidi. Conseguenze inintenzionali della dipendenza della politica dalla scienza”, (PDF) se il passaggio dall’economia della scarsità a quella dell’abbondanza possa dare inintenzionalmente vita a nuove forme di tirannide.
Poiché molti degli esponenti della tradizione liberale classica e di quella anarco-libertaria insegnano che il pericolo di una tirannide è rappresentato soprattutto dalla gestione della conoscenza, della scienza, della tecnologia e dell’innovazione da parte dei politici, ci si può anche domandare se la crescente dipendenza della politica dalla scienza e dalla tecnologia non possa avere anche essa delle conseguenze inattese ed indesiderate.