La "questione fiscale" in Italia riemerge carsicamente nel dibattito politico. Oscar Giannino, vicedirettore del "Riformista", esplora questo tema in un "Occasional Paper" ricco di spunti, nel solco della lezione dei grandi critici dello Stato massimo.
22 Dicembre 2006
Argomenti / Economia e Mercato , Politiche pubbliche , Teoria e scienze sociali
Oscar Giannino
La questione fiscale in Italia è un tema che riaffiora carsicamente nel dibattito politico: l’elevatissima percentuale del reddito individuale sequestrata dallo Stato, con la conseguente distorsione della struttura di incentivi propria di un mercato libero, si pone come problema di fondo, nella riflessione su future scelte politiche e nella più ampia cornice della ridefinizione del ruolo del potere pubblico.
Nondimeno, tentativi di riforma non hanno vita facile: e il “partito” trasversale della spesa pubblica e dell’alta fiscalità sembra costantemente destinato ad imporsi.
Perché? Qual è l’intelaiatura di interessi che impedisce di restituire ai singoli il controllo su quanto producono? E quali sono, d’altro canto, gli argomenti migliori a favore di una netta revisione del sistema fiscale?
Risponde con questo Occasional paper Oscar Giannino, fra i più appassionati difensori della libertà economica nel nostro Paese.