OP 16. L'impresa come comunità morale

Lord Griffiths of Fforestfach esamina l'importanza per qualsiasi impresa di adottare uno standard morale esplicito, condiviso e rispettato da dirigenti e dipendenti.


22 Dicembre 2006

Argomenti / Teoria e scienze sociali

Lord Griffiths of Fforestfach

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Troppo spesso la business ethics è stata utilizzata come un’arma contro le istituzioni di mercato, per giustificare un’erosione di quella struttura di incentivi che sappiamo fondamentale per costruire più prosperità per tutti: Lord Griffiths of Fforestfach (ex-capo della Policy Unit di Margaret Thatcher) propone in questo Occasional paper la sua visione.

La necessità di uno standard morale per chi fa impresa trova giustificazione solo parziale in motivazioni auto-interessate (pure importanti: l’etica crea fiducia, e la fiducia diminuisce i costi di transazione), ma è soprattutto radicata in una tradizione morale che discende di fatto dall’esperienza cristiana. I tentativi di costruzione a tavolino di un’etica asettica, secolare e “globale”, che prenda a spizzichi e bocconi da questa e quella tradizione sono da considerarsi fallimentari, mentre il senso di valori pure necessari alla sopravvivenza del mercato (l’onestà nell’onorare le promesse, ad esempio) va ricondotta a più robuste esperienze storiche.

OP 16. L'impresa come comunità morale

La cultura d'impresa ha bisogno dell'etica condividi con questo commento
Non c'è contraddizione fra comunità e impresa. L'impresa è una comunità condividi con questo commento
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