In questo paper Joel Schwartz, Visiting Fellow presso l'American Enterprise Institute, illustra i contorni dell'inquinamento atmosferico, evidenziando come la sua sopravvalutazione possa essere altrettanto dannosa del minimizzarne l'entità.
Il progresso fa bene o male alla qualità dell’aria? L’inquinamento dell’aria ha accompagnato l’esistenza umana per migliaia di anni: i resoconti sull’aria mefitica delle città risalgono all’antichità, mentre invece oggi, nonostante l’enorme aumento della produzione di energia, dei trasporti a motore e dell’attività economica in generale, nelle città occidentali si respira l’aria più pulita dai tempi della rivoluzione industriale.
Spesso si tende a pensare che il capitalismo sia nemico dell’ambiente, ma Joel Schwartz (Visiting fellow presso l’American Enterprise Institute) ci ricorda che la storia dice esattamente il contrario: la tecnologia continuerà ad eliminare l’inquinamento atmosferico senza che si renda necessario imporre limiti allo stile di vita degli individui. Esagerare i rischi mette in pericolo il processo di innovazione, e sono proprio quei provvedimenti che possono danneggiare la crescita economica a creare le condizioni perché non vi siano più le risorse per prendersi cura dell’ambiente.