Israel Kirzner, dalla prospettiva della "scuola Austriaca", evidenzia come il mercato rappresenti un processo di scoperta intrinsecamente benefico e come ogni interferenza da parte dei poteri pubblici non possa che nuocere ai partecipanti.
22 Dicembre 2006
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Teoria e scienze sociali
Israel M. Kirzner
Per una persona comune, priva di particolari nozioni economiche, l’economia di mercato presenta degli aspetti sconcertanti: più individui, ciascuno intento a raggiungere i propri scopi, senza prestare la minima attenzione alle conseguenze sociali delle sue attività, interagiscono in grande spazio chiamato mercato.
È partendo da questa considerazione, sostiene Israel M.Kirzner (Professore emerito presso la New York University), che la regolamentazione da parte delle autorità soddisfa il bisogno di introdurre una misura di coordinazione in un quadro che, altrimenti, risulterebbe caotico. Ciò significa, tuttavia, che nelle economie incredibilmente complesse dei nostri tempi è facilissimo che anche i più benintenzionati fra funzionari pubblici competenti non si rendano conto della propria ignoranza in casi o settori specifici.
Il “miracolo” del mercato concorrenziale-imprenditoriale consiste nella sua capacità di ispirare attività di coordinamento il cui bisogno, in assenza della libertà di mercato, non sarebbe mai venuto alla luce.