David Henderson mette in luce gli assunti ideologici e "para-religiosi" che sottendono il pensiero e l'azione degli ambientalisti e degli organismi internazionali che ne subiscono l'influenza.
Per David Henderson (già capo-economista dell’OCSE) le strategie per affrontare il riscaldamento globale sono più spesso una forma di “terrorismo ideologico” che non frutto di un’analisi razionale delle evidenze scientifiche e della situazione economica.
Gli organismi deputati a vagliare l’evidenza scientifica e a prendere decisioni in merito ai mutamenti del clima sono spesso vittima di una penetrante politicizzazione. La questione viene dunque ridotta a oggetto di un’eterna campagna elettorale, nella quale chi urla più forte e le spara più grosse guadagna la massima visibilità.
Nella loro attuale interpretazione, i principi che guidano gli attivisti verdi trovano espressione in provvedimenti e programmi antiliberali. Ne deriva un’autentica e continua minaccia alla libertà economica, non solo da parte di gruppi e movimenti anticapitalisti “periferici”, ma anche (e soprattutto) da parte di movimenti d’opinione di vario tipo e di gruppi d’interesse e di pressione vecchi e nuovi.