In questo Occasional Paper, Lawson illustra i numerosi punti deboli, sotto l'aspetto scientifico, economico o anche semplicemente logico, del Protocollo di Kyoto e dei suoi assunti.
22 Dicembre 2006
Argomenti / Ambiente e Energia , Diritto e Regolamentazione , Teoria e scienze sociali
Nigel Lawson
Nigel Lawson (Ministro delle finanze nel governo di Margaret Thatcher tra il 1983 e il 1989) enumera i numerosi punti deboli, sotto l’aspetto scientifico, economico o anche semplicemente logico, del Protocollo di Kyoto e dei suoi assunti. Anziché gettarsi a capofitto lungo la strada della pianificazione e del dirigismo, come comporterebbe la logica di Kyoto, sarebbe più sensato promuovere lo sviluppo economico, sola via per disporre delle risorse necessarie a mitigare gli effetti dei mutamenti climatici e per sviluppare nuove fonti di energia alternative ai combustibili fossili.
Le politiche climatiche implementate in Europa risultano costose ed inefficaci, e la sfida dei cambiamenti climatici non può essere affrontata attraverso un “piano quinquennale energetico”. È attraverso la liberazione delle forze del mercato che sarà possibile giungere a delle condizioni migliori per la crescita economica sia nei Paesi in via di sviluppo che in quelli industrializzati: è grazie alla libertà economica e alla creazione di ricchezza che ci si può aspettare la necessaria evoluzione verso tecnologie sempre più pulite.