Le peculiarità del trasporto pubblico locale non lo rendono meno sensibile agli incentivi creati dalle istituzioni: la logica dei finanziamenti a pioggia ha generato un sistema inefficiente, che non è in grado di rispondere ai bisogni dei pendolari.
Edmund S. Phelps, Premio Nobel per l’Economia nel 2006, sviluppa in questo saggio, seguendo le orme dei grandi economisti austriaci Joseph Schumpeter e Friedrich von Hayek, una visione del capitalismo incentrata sulle capacità dell’economia di mercato di garantire un’innovazione senza precedenti.
L’approccio di Phelps è dinamico e non statico, in linea con il vero pregio dell’economia capitalistica: la sua capacità di gestire non l’equilibrio ma il disequilibrio, di fornire sempre soluzioni nuove a problemi noti o di recente scoperta, alimentando un flusso continuo di innovazioni che nessun sistema di pianificazione centralizzata potrebbe mai generare.
Il sistema di mercato è visto come l’unico assetto istituzionale che possa garantire a tutti, e quindi anche agli innovatori, la ragionevole aspettativa di realizzare se stessi. Questo saggio è una persuasiva disamina delle molte virtù di un sistema che ha al centro l’innovatore per antonomasia: l’imprenditore.