De Jasay riesamina le teorie della giustizia sociale, concludendo che lo stesso concetto di giustizia (basato sui principi di certezza del diritto ed equo trattamento) non può essere declinato nelle categorie della “giustizia sociale”.
Il filosofo della politica Anthony de Jasay identifica la giustizia sociale come un tentativo di fornire una giustificazione morale al processo che porta da una distribuzione ineguale a una uguale. L’asserzione per cui la morale è a favore dell’uguaglianza e contraria all’ineguaglianza è basata sul principio di generalità di Kant, che si è dimostrato privo di senso se preso alla lettera e di breve respiro se interpretato in modo generico.
Molte delle incoerenze dottrinali della giustizia sociale derivano da una scarsa comprensione del concetto di uguaglianza. Le uguaglianze composte, e cioè quelle sulle quali diverse variabili indipendenti hanno esercitato un certo peso, vengono ignorate o scartate, e interpretate come ineguaglianze.
Il compromesso ridistributivo della democrazia sociale non si basa su alcuna dottrina, ma piuttosto sulla supposizione per cui senza di esso l’intero ordine sociale verrebbe rigettato