In Venezuela, l’interventismo pubblico ha creato enormi difficoltà all’industria petrolifera, pubblica e privata, in un paese ricco di risorse e che in passato aveva tentato di aprirsi agli investimenti internazionali.
20 Giugno 2008
Argomenti / Ambiente e Energia , Economia e Mercato , Politiche pubbliche
Luis Giusti
L’ex capo della compagnia petrolifera di bandiera venezuelana PDVSA, Luis E. Giusti delinea la situazione attuale del suo Paese, tra la situazione gravissima in cui si trova l’industria petrolifera e l’incapacità del presidente Hugo Chavez di dar seguito alle minacce che ha lanciato contro l’Unione europea.
Un atteggiamento, quello di Chavez nei confronti del petrolio, caratterizzato da grande confusione, poca azione e moltissimo rumore. Agli occhi dei profani e degli ignari, i suoi proclami possono anche sembrare ragionevoli, ma essi non si traducono in azioni. Il quadro istituzionale dell’industria petrolifera nazionale è stato disarticolato, e le società petrolifere internazionali che operano in Venezuela navigano in acque incerte, vittime di frequenti e arbitrari cambiamenti di regole.
L’interventismo pubblico ha creato enormi difficoltà all’industria petrolifera, pubblica e privata, in un Paese ricco di risorse e che in passato aveva tentato di aprirsi agli investimenti internazionali, mentre l’ingerenza di Chavez nella politica europea resta un mero atto di populismo che ha come unico obiettivo quello di cementare un consenso interno che va via via sgretolandosi.