Nel momento in cui le borse crollano e insieme ad esse anche le principali teorie macromonetarie alla radice dello sfascio che abbiamo sotto gli occhi, IBL propone ai propri lettori la traduzione di uno scritto di Ludwig von Mises del 1936.
In un quadro come quello che abbiamo sotto gli occhi, in cui le borse crollano trascinandosi anche quelle teorie macromonetarie alla radice dello sfascio odierno, rifarsi al passato per comprendere l’attualità è più che un esercizio intellettuale.
Nel 1936, Ludwig von Mises indicava i tratti essenziali della teoria austriaca del ciclo, basata sul ruolo di una espansione monetaria causata sia dalla banca centrale, con l’immissione di moneta, sia dalle stesse banche commerciali con l’espansione del credito.
Pur nella diversità degli scenari, le indicazioni dell’economista austriaco restano in larga misura valide oggi: infatti le bolle alle quali assistiamo sono frutto di quella stessa espansione monetaria, alla quale hanno fatto seguito rimedi egualmente interventisti, che rischiano di cronicizzare la crisi e minare gravemente tanto le libertà individuali come la speranza di recuperare fiducia e stabilità.