La discussione successiva alla pubblicazione dell’enciclica papale Caritas in Veritate è stata viziata da una serie di fraintendimenti: è essenziale comprendere che l’economia è costituita anche da norme etiche
Padre Martin Schlag (Professore di Teologia morale sociale presso la Pontificia Università della Santa Croce) evidenzia come l’animata discussione successiva alla pubblicazione dell’enciclica papale Caritas in Veritate sia stata viziata da una serie di fraintendimenti, che in più occasioni hanno impedito di cogliere il senso più autentico del testo di papa Benedetto XVI.
La tesi al centro della lettera papale è da individuare nella condanna dell’idea che considera la società e l’economia alla stregua di semplici meccanismi; l’economia è infatti costituita anche da norme etiche e dovrebbe favorire la dignità umana e il bene comune.
Il Papa prosegue quindi nel suo progetto culturale orientato a “illuminare l’Illuminismo”, valorizzando la ragione umana nel momento stesso in cui se ne riconoscono i limiti. Sul piano economico questo significa anche riconciliare definitivamente la Chiesa con gli aspetti migliori della modernità, riappropriandosi delle proprie tradizioni: dall’etica economica della scuola francescana alle riflessioni della scuola di Salamanca.