OP 72. Privatizzare le reti per liberalizzare i servizi pubblici locali?

Per aprire veramente alla concorrenza i servizi pubblici locali, bisogna separare le imprese commerciali (che possono interamente privatizzate) dalle infrastrutture


4 Novembre 2009

Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche

Salvatore Rebecchini

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La concorrenza nei servizi pubblici locali passa inevitabilmente dalla separazione tra le imprese commerciali (che possono essere interamente privatizzate) e le infrastrutture. Queste ultime possono essere cedute a investitori privati, purché caratterizzati da un orizzonte di lungo termine e non attivi nei segmenti liberi del mercato.

In questo scenario, evidenzia Salvatore Rebecchini (Componente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato), il profilo dei proprietari delle reti dovrebbe essere quello di investitori che preferiscono rendimenti stabili e prevedibili per lunghi orizzonti, disposti ad accettare redditività relativamente più basse e a reinvestire gli utili piuttosto che a distribuirli.

Per quel che invece riguarda le attività commerciali, la concorrenza dovrebbe svolgersi “nel” mercato (ossia una situazione in cui a ciascun operatore dovrebbe essere liberamente consentito di accedere al mercato e di offrire il servizio), condizione che i limiti normativi, imponendo l’utilizzo della gara laddove se ne potrebbe fare a meno, disincentivano.

OP 72. Privatizzare le reti per liberalizzare i servizi pubblici locali?

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